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I robot negli hotel: opportunità o minaccia ?

I robot negli hotel: opportunità o minaccia?

La pandemia ha rivoluzionato il mondo dell’hospitality proiettando lo scenario in un contesto futuristico. Distanziamento sociale, igienizzazione ed isolamento hanno portato il settore a rivoluzionarsi ed adattarsi molto spesso con tecnologie nuove ed all’avanguardia. È il caso dei robot che grazie al Covid hanno spopolato negli hotel di tutto il mondo dando il via, forse, ad una nuova era.

Gli albergatori devono utilizzare tutte le cartucce a loro disposizione per cercare di fare fronte alla grande crisi che ha colpito il turismo. È necessario sfruttare risorse importanti come la tecnologia che riesce a soddisfare un bisogno nato proprio dalla pandemia. Il distanziamento e la sicurezza.

I robot in hotel esistono da anni

Secondo la rivista Hospitality Tech è il 22% degli hotel si ritiene propenso ad accogliere tecnologie robotiche all’interno della propria struttura.
Già nel 2015 Mariott a Ghent in Belgio ha adottato Mario il primo Receptionist robotico in Europa in grado di effettuare il check in in 19 lingue diverse. Sempre nello stesso periodo abbiamo il portiere Connie di Hilton in Virginia e InterContinental ha presentato Dash, che consegna autonomamente oggetti agli ospiti da parte del personale in numerosi hotel.


Questo per dire che gli assistenti robot non sono stati inventati oggi. Al contrario, sono anni che i ricercatori sviluppano intelligenze artificiali proprio a questo proposito. Sicuramente ora è il momento per testarli ed utilizzarli a favore della situazione pandemica in cui ci troviamo.
Già dal Maggio 2020 a tokyo debuttava Pepper che negli alberghi offriva assistenza infermieristica agli ospiti che presentavano sintomi di Covid.
A Johannesburg invece ci sono: Lexi, Micah e Ariel che consegnano la cena in camera, danno informazioni turistiche e portano fino a 300 kg di bagagli.

I robot in hotel aumentano la produttività

Secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of Contemporary Hospitality Management, Tracy Xu, ricercatrice della School of Hospitality and Tourism Management dell’Università del Surrey sostiene che i robot di servizio potrebbero aumentare di non poco l’efficienza e la produttività delle attività alberghiere. I clienti a loro volta saranno molto più motivati a prenotare un soggiorno in una struttura dove il contatto umano è ridotto al minimo, aspetto positivo in questo periodo.

Ci sono pro e contro dell’avere robot per servire gli ospiti nel proprio hotel. Come vantaggio, è un’esperienza memorabile e non vi è alcuna possibilità di conflitto tra il personale e gli ospiti. Tra gli svantaggi, si tratta di un approccio impersonale e alcuni ospiti possono sentirsi a disagio dalla mancanza di contatto umano.

Quindi… se è vero però che il calore umano è impareggiabile in un contesto di accoglienza ed il costo di un assistente robotico è tutt’ora molto elevato, che futuro avranno i robot negli hotel?

Sicuramente nei prossimi anni la distribuzione sarà esponenziale con un conseguente abbassamento dei costi. La tendenza però è quella di mantenere il fattore umano e trovare un equilibrio all’interno delle strutture. Il segreto è mantenere la propensione allo sviluppo tecnologico ma senza dimenticarsi dell’arte che contraddistingue l’ospitalità ovvero il sorriso.

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